Omaggio a Tony Levin

 

 

Tony Levin in un concerto con Peter Gabriel (che potrete notare in alto a testa in giù)

 

Tony Levin, nato a Boston (USA, Massachussetts) il 6 giugno 1946, può essere considerato un Grande Padre della musica moderna.
E' un artista dal grande look che si ascolta ovunque grazie alle sue notevoli doti di "session man". Lo abbiamo ascoltato suonare il basso con artisti di grosso calibro quali Peter Gabriel, King Crimson, Yes, Dream Theater e tanti altri; in Italia con numerosi musicisti come Claudio Baglioni, Alice, Ron ed altri ancora.
La sua continua ricerca di suoni lo ha portato a suonare oltre al Basso Elettrico anche il Contrabbasso ed uno strumento veramente singolare chiamato Stick che ha un'estensione pianistica e copre tanto le note del basso quanto quelle della chitarra; ciò significa che può suonare entrambi i registri, anche se usualmente Tony Levin preferisce non farlo perché sempre circondato da grandi chitarristi ai quali evita di sovrapporsi. Come lui stesso dichiara in numerose interviste "evita di violare il loro territorio". Oseremmo dire che Tony Levin è lo "Stickista" per eccellenza e di fatto egli usa sempre più spesso il suo beneamato strumento per le sue originalissime composizioni. Ha cominciato a suonarlo inserendolo in registrazioni con Peter Gabriel già nel 1976 battendo la diffidenza dei produttori dell'epoca per i quali era difficile accettare qualcosa di così inconsueto.
Ma lo Stick non è l'unica caratteristica sonora di Levin; altra sua grande invenzione sono state le "Funk Fingers" (dita funk) che sono bacchette da batteria troncate a metà e usate come prolungamento delle dita. Queste gli permettono di ottenere un suono veramente singolare, percussivo e deciso, con una massiccia dose di attacco.
Per quanto riguarda l'amplificazione durante i live, si affida, in genere, ad ampli Trace Elliot per le parti basse ed ampli per chitarra per le parti degli alti. Nel caso in cui voglia usare solo un canale per lo Stick, Levin unisce i due cavi in modo che tutto il segnale provenga dall'amplificatore del basso.
In merito alle equalizzazioni, generalmente, Tony Levin lascia l'EQ flat sull'amplificatore, cioè non lo usa. Preferisce usare il suono delle valvole nel pre-amp della testata Trace e qualche volta usa anche la "compressione"della stessa testata (il compressore è un effetto fondamentale per il basso per il controllo di presenza e attacco).
In studio, di norma, usa il basso dello Stick in diretta; qualche volta usa l'EQ dell'ampli per ottenere qualche variazione. Come abbiamo potuto ascoltare, l'effetto è sempre stupefacente.

Tony Levin non è solo un grande artista nel campo musicale, ma anche un grande e stimato fotografo, tanto che spesso i suoi compagni di viaggio come Peter Gabriel ed i King Crimson fanno pubblicare i suoi scatti fotografici all'interno dei cofanetti dei loro albums (cfr. l'ultimo dvd 'live di Peter Gabriel; contiene un extra con le foto di Levin). Mr Levin ama l'Italia e la nostra musica ed è per questo che lo abbiamo spesso ascoltato con alcuni dei più grandi musicisti italiani. Ci piace ricordare che all'irritante domanda di un giornalista che dava per scontato il fatto che suonasse con musicisti italiani per ragioni strettamente economiche, Tony Levin abbia risposto che tutto ciò poteva essere vero molti anni addietro, quando la necessità di lavoro lo costringeva a suonare il basso ovunque e con chiunque; oggi da uomo fortunato che fa tour e dischi con Peter Gabriel non è più costretto a partecipare a progetti che non apprezza personalmente; continua a suonare con artisti italiani, perché autori di ottima musica e perché il nostro paese è un luogo meraviglioso nel quale adora trascorrere splendidi soggiorni. Quando viene contattato per partecipare ad un disco (cosa che accade più spesso di quanto si possa credere) il suo atteggiamento è quello di ascoltare prima la musica che fa chi lo chiama; se gli piace, da qualunque parte del mondo provenga la richiesta, se ha tempo e voglia di farlo lo fa. Insomma la risposta che ci potevamo aspettare da un uomo libero che è appassionato di ciò che fa.

Del suo rapporto con Peter Gabriel (artista di stampo umanista la cui produzione si è spesso soffermata sul rapporto uomo/natura) ha raccontato storie meravigliose ed interessanti dicendo che con Peter si diverte certamente durante i tour, sul palcoscenico, ma anche fuori. E questo sembra avvenire in mille modi pazzeschi, dalle escursioni in bicicletta e quelle in canoa per le rapide fluviali fino ai tour in moto del Grand Canyon. Cose che per nostra esperienza fanno crescere di spirito e feeling, come uomini e come artisti.

Vi consigliamo di procurarvi un suo album, World Diary, nel quale oltre ai valori musicali potrete apprezzare la cura del packaging, ideato dal grande senso dell'estetica di Levin. Vi troverete dall'immagine del globo terrestre, stampato anche sullo stesso supporto CD (per ironia della sorte ci ricorda il logo degli N-RJYA) al booklet che comprende splendide foto in bianco e nero e soprattutto alcune pagine del suo diario di viaggio durante le tournèè con Peter Gabriel e i King Crimson. E' il primo album solista realizzato da uno dei migliori bassisti in circolazione coadiuvato da altrettanti musicisti di grande professionalità e personalità, capaci di lasciare un'impronta riconoscibile in ciascuno dei brani dell'album. Tutto è stato scritto e realizzato durante i viaggi dei tour con Peter Gabriel e King Crimson; se così non avesse fatto il nostro Mito Tony Levin non avrebbe mai trovato il tempo di realizzare un disco da solista.